Tra le vittime di estorsione coinvolte nelle indagini dell’operazione Panta Rei dei carabinieri e dei magistrati di Palermo, c’è anche chi si è rivolto ad Addiopizzo per essere aiutato e accompagnato a denunciare.

La pressione estorsiva in aree che soffrono particolarmente la crisi sociale ed economica era diventata sempre più insopportabile e dinanzi a ciò c’è anche chi nel frattempo ha deciso di collaborare e liberarsi dalla morsa asfissiante del racket.
Per questo motivo è bene ribadire con forza: adesso o, forse, mai più… Adesso è il momento di distruggere il muro di omertà e di consolidare e diffondere il sistema delle denunce collettive di imprenditori e commercianti. Solo così, con una decisa e sentita azione popolare, riusciremo a sconfiggere il pizzo.
Addiopizzo, ma anche altre associazioni come LiberoFuturo, già da anni, ha aiutato molti commercianti e imprenditori a liberarsi dal racket offrendo ascolto e supporto in maniera tale da rendere il percorso di liberazione senza conseguenze e senza clamore, cercando di ridurre al minimo ogni eventuale rischio.
Negli ultimi anni le straordinarie azioni delle forze dell’ordine e della magistratura e le denunce di centinaia di commercianti e imprenditori, hanno messo in discussione il mito di Cosa Nostra scompaginando l’organizzazione mafiosa.
Ai Palermitani tutti, adesso, il compito di non vanificare gli sforzi degli agenti delle forze dell’ordine e dei magistrati e riconquistare per sempre la propria libertà e la propria dignità.
RASSEGNA STAMPA
Le mani dei boss su pizzo, coca e frutti di mare. Palermo, altri 38 arresti: una donna al vertice
Livesicilia.it, 16/12/2015
Livesicilia.it, 16/12/2015
Giornale di Sicilia, 17/12/2015
L’unica denuncia da un imprenditore romeno
la Repubblica – Palermo, 17/12/2015
Racket e droga, tutti gli affari dei boss: 38 in cella
Giornale di Sicilia, 17/12/2015